IL PRESEPE DONO DI GIUSEPPE PIROZZI
2012, terracotta, Ø metri 3
Trentasei formelle, tutte di cm 33x33, dispiegate sul tondo simile a una volta celeste rovesciata, con al centro, librate verso l’alto, le braccia aperte del Bambino, il volto estatico della Madonna e quello adorante di Giuseppe, apparecchiano doni, simboli, perle di saggezza, annunci, preghiere, inviti: Non temete, oggi nella città è nato il Salvatore.
Quattro cartigli come attributo degli evangelisti, tre uccellini, una stella caduta dalla corona della Madonna per indicare la via verso Betlemme, una pagnotta, tre uova, sette libri aperti e chiusi, due melegrane, un melone, una pigna, una verza, vasi, orci, anfore e brocche, cinque pesci, le rovine dei templi smantellati per costruire una nuova Gerusalemme, la navicella con l’incenso, due barrette d’oro, la conchiglia. Pirozzi ha sintetizzato secoli di iconografie e lunghe meditazioni, sottraendosi al brulicante coacervo del Presepe Cuciniello. I dettagli narrativi sono intercambiabili, Gli oggetti si posizionano per sostenere e esaltare la triade che dall’alto socchiude gli occhi sulle nostre angosce quotidiane. Nel silenzio, in un angolo, la colomba becchetta sulla creta la parola Speranza
CARO GESÙ BAMBINO
Caro Gesù Bambino,
con le mie mani terra ho scavato.
Con le mie mani acqua ho sollevato.
Con le mie mani
forze antiche ho ascoltato
e i miei pensieri plasmato.
Con le mie mani
la tua culla ho forgiato.
Con le mie mani
in una grotta t’ho adagiato
e di ogni bene t’ho circondato.
Con le mie mani
le tue mani ho cercato.
Le tue mani, infine, ho trovato
perché una stella qui mi ha guidato,
Giuseppe Pirozzi
Giuseppe Pirozzi è nato a Casalnuovo di Napoli nel 1934. La sua attività espositiva inizia nel 1954. È presente , tra il 1954 e il 1960, al Premio Olivetti, al Premio Gemito, al V Premio Spoleto, al Premio Avezzano, al Premio del Ministero della P: I. e alla VIII Quadriennale di Roma. Da questo momento, si susseguono i premi e le mostre a Ancona, Milano, Termoli, Firenze, Padova, Carrara, Bologna, Lissone, Roma, Macerata, Messina, Matera, Cagliari, Antille Olandesi, L’Aquila, Palo Alto, Los Angeles, Brescia, Bruxelles, Boston. Palermo, Padova, Brescia, Marsiglia, Rimini, Torino. Molte le opere monumentali realizzate in questi anni a Roma, Perugia, Lecce, Rossano Calabro, Palinuro, ecc. Nel 1980 vince il Premio “Guido Dorso”. Del 2006 è la sua mostra antologica in Castel Nuovo, a Napoli, del 2021 la partecipazione alla LIV Biennale di Venezia.