IL PRESEPE DISCHIUSO DI BRUNO CONTE
2007, legno, Ø metri 3
Ogni elemento del presepe si dischiude per consentire l’affaccio di parte dei personaggi che si preparano a ruotare intorno al Redentore, alla magia cristallina di tre pagine di un libro trapassato dalla luce e spalancato a raggiera verso tutti gli orizzonti.
Ogni foglio di questi libri, quasi a voler suggerire la sconosciuta o dimenticata ricchezza dei suoi contenuti, non distende solo sagome di personaggi in tensione, non fa emergere dagli angoli fianchi di figure gelate nell’annuncio dell’evento, non ritaglia unicamente gesti contratti tra le pieghe delle pareti. Come negli internari della fine degli anni settanta, costruiti a forma di libri la cui scrittura era formata da altri libri, Conte in ogni pagina apre finestre dalle quali si affacciano Maria, Giuseppe, il bue e l’asino, l’ala di un angelo o i rami di un albero, la cometa come mano che sorge, un volto, una nube, le genti, il pastore, il gregge, i Re Magi, il Mistero nube.
L’OMBRA EMETTE LUCE
Si trasfonde l’evento
l’ombra emette luce
aurora corale
in ogni luogo sorge
nel chiuso di ogni cielo
simultaneo acceso
il bambino
Si può chiedere al bambino
di farci entrare nella moltitudine
accendere in ognuno
la sensazione di tutti
corpo esteso alle genti
nella stringente notte universale
e tra buio e buio
riconoscere una mano e l’altra
mani grigie
dalla lontana pressante marea
trovando silenzio
per ascoltare anche le onde del muro
così da ritrarsi
dal fare male
a se stessi
Bruno Conte
Bruno Conte era nato a Roma nel 1939. Qui è scomparso nel 2021. Aveva cominciato ad esporre nel 1955, alla VII Quadriennale. Sarà presente anche all’VIII nel 1960. Intanto, nel 1956, aveva esposto alla XXVIII Biennale di Venezia. Negli stessi anni elabora immagini con testi poetici. Numerose le mostre personali e collettive in Italia (Firenze, Roma, Milano, Bologna, Macerata, Ferrara, Genova, Urbino, Parma, Termoli, Livorno, Savona, Napoli, Rovereto Torino, ) e all’estero (Basilea, Vienna, Osaka, Parigi, New York, Chicago, Colonia, Barcellona, Ginevra, Londra, Madrid, Berna, Perth, San Paolo del Brasile, Santa Monica, Istanbul). Nel 2018 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma lo ha celebrato con una antologica. Numerose anche le pubblicazioni letterarie, dai Racconti della serie O, del 1969, ai Racconti altri, del 2019. Le sue opere sono incluse nelle collezioni di tutto il mondo.