IL PRESEPE FORESTA DI ROBERTO ALMAGNO
2001, legno, Ø metri 3
L’intensità espressiva che risulta da queste forme disegnate nello spazio con mano sicura, con linee franche e rapide, calibrate nelle proporzioni e nei dettagli, passando con scioltezza dalla silhouette della capanna a quella della stella cometa, dell’asino, dell’Angelo Annunciante, dell’albero, del pavone, del dromedario, spande un silenzio e un’armonia che sfora gli angusti confini del presepe e invoca, senza scampo, come diceva Longhi della scultura dipinta del Duecento, la provocazione del colore.
BAMBINO MIO
Bambino mio,
non lasciare la mia vita in balia di ore inutili.
Fa che io non pieghi il mio cuore
al gioco degli altri,
e viva di verità e di poesia.
Proteggimi dalla stanchezza.
Agita perennemente il mio cuore
in un assiduo gioioso stupore.
Aiutami a trovare ciò che cerco
In strade non tracciate,
a scrutare i segni della bellezza
sotto la pelle delle cose,
a sfuggire quanto non fa parte di me.
Fammi ascoltare il silenzio degli alberi,
Bambino mio,
e le mie mani non perdano mai
il contatto con la semplicità della natura.
Roberto Almagno
Roberto Almagno è nato a Aquino (Frosinone) nel 1954. Ha studiato all’Istituto Statale d’Arte di Roma con Giuseppe Mazzullo e all’Accademia di Belle Arti di Roma con Pericle Fazzini.