AL MIG DI CASTRONUOVO SANT’ANDREA
LE LITOGRAFIE DI BEN SHAHN PER RAINER MARIA RILKE
In controcanto l’opera grafica di Mino Maccari dal 1924 al 1985
Domenica 2 giugno 2013, alle ore 21, in Castronuovo Sant’Andrea, nelle sale del MIG. Museo Internazionale della Grafica e nella Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, si inaugura la mostra dedicata a Ben Shahn,
che continua il lavoro di informazione iniziato il 20 agosto 2011 con la storia della grafica europea e proseguito con le personali di Mirò, Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Dufy, Picasso e Calder, accompagnati, rispettivamente, dalla mostra di Renoir in poi, dalla presenza in controcanto di un artista italiano: Gentilini, Strazza, Accardi, Ciarrocchi, Consagra e Melotti. Poiché il MIG convive con la Biblioteca, ogni incontro è all’insegna di “un libro, una mostra”. Questa volta tocca a Ben Shahn (Lithuania 1898 - New York 1969), un altro nome celebre della storia dell’arte, e al romanzo di Rainer Maria Rilke, The Note-books of Malte Laurids Brigge, illustrato da ventiquattro litografie originali, stampate presso l’Atelier Mourlot di New York nel 1968. Dopo Vollard, Teriade, “Les Bibliophiles du Palais”, le “Éditions du Rocher”, le “Éditions De L’Herne” e “Maeght Èditeur”, sei grandi editori del Novecento, entra sulla scena lucana la “Imprimerie Mourlot” , fondata a Parigi da Francois Mourlot nel 1852. L’attività della stamperia, inizialmente commerciale e volta alla produzione di carta da parati, etichette, libri e mappe, invase il campo dell’arte a partire dal 1920, quando Fernand Mourlot, nipote di Francois, aprì le porte dello studio agli artisti, che qui iniziarono a lavorare direttamente sulla pietra e a stampare le proprie opere litografiche in edizioni limitate. Una collaborazione che, progressivamente, riportò in auge la tecnica della litografia, abbandonata dalla maggior parte degli artisti dei primissimi anni del Novecento. Leader indiscusso nel campo della produzione litografica, l’Atelier Mourlot fu il luogo prescelto da Picasso per il suo ritorno al mezzo grafico. Qui, infatti, tra il 1945 e il 1969, creò oltre quattrocento litografie originali, così come, nel corso del Novecento, anche Henri Matisse, André Derain, Georges Braque, Fernand Léger, Joan Miró, Salvador Dalí, Marc Chagall, Alexander Calder, Francis Bacon, Max Ernst, André Masson, Raoul Dufy, Jean Dubuffet, Jacques Villon, Henry Moore, Alberto Giacometti, Marino Marini, Victor Vasarely, Kees Van Dongen e Ben Shahn. Altro primato della stamperia Mourlot, fu la produzione di eccellenti manifesti d’arte. Memorabili sono, ancora oggi, quelli creati nel 1937 per le mostre parigine di Bonnard e Matisse, entrambi giudicati, dagli stessi artisti, veri e propri capolavori. The Note-books of Malte Laurids Brigge è un romanzo di Reiner Maria Rilke, scritto tra il 1904 e il 1910, data della pubblicazione. Nell’opera si narra la vicenda di Laurids Brigge, un danese di antiche origini nobiliari, appassionato di poesia, che giunto a Parigi appena prima dello scoppio della prima guerra mondiale, inizia a vagare per le strade della città interrogandosi sulle grandi questioni esistenziali che da sempre attanagliano l’uomo. Completamente influenzato dal contesto storico in cui scrive, Rilke esprime in questa sua opera quel senso di solitudine, di paura e di sfiducia comune a tutti i suoi contemporanei. Un mondo, quello emerso dalla penna di Rilke, che Ben Shahn, nelle sue ventiquattro litografie, riesce ad evocare magistralmente attraverso un segno analitico ed uno stile corrosivo. Non è un caso se il grande incisore americano, considerato il continuatore, nella prima metà del Novecento, del realismo drammatico di Goya e Daumier, al quale unì la conoscenza del linguaggio incisivo ed essenziale degli espressionisti tedeschi Grosz e Dix, abbia scelto di illustrare I quaderni di Rilke, simbolo della tormentata condizione esistenziale dell’uomo di tutti i tempi. Proprio lui che, a partire dai famosi dipinti del 1932 sul processo di Sacco e Vanzetti, utilizzò l’abilità di disegnatore e il mezzo della stampa per denunciare le ingiustizie sociali e gli eventi politici del tempo.