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Mario Cresci nasce a Chiavari (Genova) nel 1942. Nel 1969 realizza la prima installazione fotografica in Europa alla Galleria Il Diaframma di Milano esponendo, nel rapporto tra produzione e consumo, un migliaio di cilindri trasparenti contenenti altrettante fotografie. Nel 1968 e nel 1969, tra Roma e Parigi, collabora con la Galleria l’Attico ed entra in contatto con Pascali, Mattiacci, Patella e Kounellis, realizzando una serie di performance urbane sull’idea del teatro di strada. Nel 1974, alcune sue fotografie sono acquisite dal Moma di New York. Nel 1975 pubblica la ricerca “Matera, immagini e documenti” e nel 1979 il libro “Misurazioni”, a conclusione di due anni di lavoro in un laboratorio-scuola da lui ideato per la Regione Basilicata. Dagli anni Novanta a oggi, dopo aver diretto, dal 1991 al 2000, l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, riprende il suo lavoro d’autore.Varie le tematiche e le sperimentazioni: slittamenti di senso, variazioni, coincidenze e luoghi dell’arte intesi come site specific interni alle città. Dal 1999 al 2001 partecipa al progetto “A regola d’arte”, monumenti futuri a cura di Enzo Biffi Gentili, in mostra a Venezia e, nel 2001, anche a Barcellona. Nel 2004 si tiene alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino la sua prima mostra antologica, Le case della Fotografia, 1966-2003 a cura di Piergiovanni Castagnoli. Nel 2009 ha curato per il Sole 24 Ore Cultura, il volume “Future Images”, un’ampia ricerca sui giovani artisti che a livello internazionale operano con la fotografia.
Le mostre allestite nei presidi ACAMM rimarranno aperte fino al 17 aprile 2017.