Splendidi sono i presepi realizzati dagli artigiani (M. e R. Pentasuglia senior e junior, L. Morano, D. Alighieri Colucci, G. Niglio, G. Mitarotonda, P. Gurrado, R. Padula, I. Gardini, P. Delle Noci, N. A. Balzani, B. e C. Piemontese, L. Gallucci, A. Tripi, G. Serra, F. Monti, R. Esposito, G. Sales, P. Monni, V. Forgia, G. Criscione, A. Capoccia, L. Lazzari, G. Falcone, A. Lentini, G. Totaro, L. De Matteis, I. Scarlatella, C, Perifano, R. Maddaloni, A. Manco, M. Conti, fratelli Colì, A, Mango, F. Delle Site, P. Miccichè, G. Raneri, P. Martina, L. De Filippi , G. Iudici, V. Luciano, M. Lucerna, V. De Donatis, E. Serra, A. Tripi, G. Ferrigno, B. Di Napoli, P. Cascione) e preziosi, per la scelta dei materiali e le inconsuete iconografie, quelli prodotti da artisti come Maria Lai, Alina Kalczynska, Carlo Lorenzetti, Giacinto Cerone, Roberto Almagno, Salvatore Sava, Ernesto Porcari, Giuliano Giuliani, Ettore Consolazione, Antonio Masini, Tito Amodei, Franca Ghitti, Carmine Caputo, Angelo Palumbo, Pinuccio Sciola, Valeria Gramiccia, Giuseppe Pirozzi, Francesca Pirozzi, Clara Galesio e Anna Addamiano.
Allo stesso tempo, la visita ai presepi collocati nell'antico rione, consente al visitatore di effettuare una vera e propria lettura antropologica dell'abitato grazie alla scoperta, lungo il percorso, delle caratteristiche architettoniche del luogo, ancora medievali, e dei numerosi oggetti che tuttora si conservano nelle grotte-cantina, pronti a raccontare usi e costumi nel corso dei secoli, in sostanza il modo di vivere dei nostri antenati e quanto il lavoro fosse alla base di questo vivere la quotidianità.
Passeggiando per il Rione Manca, infatti, la percezione del tempo e dei sensi si dilata. Si possono scorgere i colori della natura e incontrare persone pronte a narrare qualche aneddoto legato al paese o al rione, cuore dell’antico abitato. Da questo luoghi prende inizio un itinerario museale che è anche un viaggio sensoriale, in un intreccio di strade, oggetti e vite vissute. Qui, puoi ascoltare il silenzio e il sibilo del vento, i suoni della natura, il profumo del vino, l’odore della farina. Arnesi da lavoro quali zappe, falci, aratri, pale, martelli, sono lì a raccontare il duro lavoro della terra; forni, setacci, essiccatoi, madie e botti completano la totale immersione in un passato remoto.